Il 9 luglio presso l’area dell’abbazia dei Santi Vito e Salvo, sono stati mostrati i risultati delle indagini archeologiche che un gruppo di 15 studenti del Corso di Archeologia Medievale della Facoltà di Lettere dell’Università G.D’Annunzio di Chieti sta effettuando in questi giorni.
Le indagini, avviate il 29 giugno scorso, sono condotte dalla Prof. Maria Carla Somma, docente di Archeologia Medievale, e dal Dott. Vasco La Salvia, docente di Metodologia della ricerca archeologica, della stessa Università “G. d’Annunzio” all’interno di un programma di scavi e successive valorizzazioni, formalizzato da un Protocollo D’Intesa tra il sindaco di San Salvo Gabriele Marchese, la dott.ssa Amalia Faustoferri della Soprintendenza per i beni Archeologici d’Abruzzo e la Prof. Maria Carla Somma dell’Università G. D’Annunzio.
I lavori condotti in questi giorni hanno previsto l’apertura di un ampio saggio di scavo volto a verificare quanto restituito dalle prospezioni geo-radar fatte nel 2007.
Allo stato attuale delle ricerche sono state scoperte, poco al di sotto dell’attuale piano di campagna, alcune delle strutture individuate dalle prospezioni, in particolare le fondazioni di un potente muro di circa un metro di spessore in ciottoli di fiume con andamento NO/SE, che lega con un altro del tutto simile con andamento NE/SO.
Si sono potuti inoltre già rintracciare a livello del terreno quasi tutti i muri che dovevano delimitare gli ambienti monastici.
A ovest del grande muro NO/SE si è individuata un’area cimiteriale, intensamente utilizzata, della quale sono state fino ad ora riconosciute e scavate quattro sepolture, scavate nello strato di argilla che caratterizza tutta l’area finora scoperta.
Questo ultimo dato è di particolare rilevanza perché costituisce un’eccezionale possibilità di indagare sistematicamente uno spazio funerario monastico, che potrà senz’altro fornire importanti elementi circa la comunità che viveva nell’abbazia.
“Con il programma di recupero e valorizzazione dell’abbazia dei Santi Vito e Salvo che abbiamo promosso in collaborazione con l’Università e la Soprintendenza, vogliamo riportare alla luce quello che si è rivelato il più importante monumento della storia sansalvese – ha dichiarato il sindaco Gabriele Marchese.
Lavoreremo affinchè il patrimonio archeologico della città che continua a crescere diventi oltre che un ulteriore polo di attrazione per San Salvo e per tutta la Valle del Trigno, anche un laboratorio di ricerca e formazione capace di incentivare la conoscenza e lo studio attraverso pubblicazioni, seminari e corsi formativi aperti alla comunità locale”.
da www.comune.sansalvo.ch.it