“Dove le forme si disfano, comincia la fine delle città”,
da Le Città invisibili di Italo Calvino
Le modificazioni dei luoghi sono lo specchio delle società che le producono.
Ogni scelta che produce alterazione del paesaggio, rurale o urbano, non può essere lasciata al caso o alla fiducia del “senso estetico” di chicchessia, ma deve essere il frutto di scelte meditate e partecipate da parte della società, di un dibattito pubblico a cui ogni cittadino si deve sentire in dovere di dare un apporto. Questo vale ancor più per l’Italia, Paese in cui i centri storici rappresentano il palinsesto stratigrafico di millenni di storia.
Su questi spunti di riflessione l’associazione Civicittà ha promosso per venerdì 11 giugno, nella Sala Convegni dell’Ance in Via Teatro Filarmonico, una giornata di studi dal titolo “Archeologia in Città tra sviluppo urbanistico passato, presente e futuro”.
Lo scopo è sollecitare i professionisti e gli amministratori impegnati nella conoscenza, nella tutela e nella trasformazione dei nostri paesaggi a favorire una cultura della progettazione che sia vera sintesi tra i differenti punti di vista e le esperienze di tutti. Si vuole far uscire la discussione dalle aule specialistiche e affidarla a tutti i cittadini, spingendo la cittadinanza a interrogarsi sull’utilizzo pubblico della storia e “disegnare” in prima persona il proprio paesaggio abituale. Perché tanto la storia quanto il paesaggio sono un bene comune.
La giornata di studi è stata realizzata in collaborazione con l’ANCE di Verona, l’Università di Verona, la Soprintendenza per i beni archeologici e l’Ordine degli architetti e dei pianificatori di Verona.
Nel corso degli interventi si farà una valutazione della funzione delle presenze archeologiche in relazione alla trasformazione e allo sviluppo dello spazio urbano. Un ruolo che ha oscillato a lungo tra logiche distinte e talora contrapposte: da un lato percepito come ostacolo, motivo di disaccordo tra poteri, rallentamento operativo e decisionale e degrado della città e del territorio. Dall’altro, considerato come bene da salvaguardare per il futuro.
Nell’ultimo decennio si è però assistito ad un’inversione di tendenza non solo nelle posizioni teoriche più sensibili, ma anche nelle pratiche concrete, progettuali ed esecutive: le preesistenze archeologiche hanno assunto in molti casi la funzione di risorsa, non solo culturale, ma anche economica, in quanto fattore propulsivo di riqualificazione della città ed in grado talora di conferire valore aggiunto al progetto urbanistico stesso.
Programma
La giornata di studi sarà introdotta dal Dott. Vincenzo Tinè (Soprintendente per i Beni Archeologi del Veneto) che illustrerà sinteticamente le principali acquisizioni recenti dell’archeologia urbana nella nostra regione, particolarmente interessata da tale tematica.
Il prof. Daniele Manacorda, ordinario di Metodologia e tecnica della ricerca archeologica presso l’Università di Roma Tre, nonché direttore a partire dal 1981 degli scavi della Crypta Balbi a Roma (primo grande progetto di archeologia urbana nella Capitale) illustrerà la tematica dell’archeologia urbana ed un breve percorso storico-turistico tra Arco di Giano, Area di S. Omobono e Portico d’Ottavia.
La dott.ssa Daniela Giampaola della Soprintendenza Speciale Beni Archeologici di Napoli e Pompei tratterà degli eccezionali ritrovamenti di uno dei capitoli meno noti nella storia della città: la fase della Napoli bizantina, caratterizzata da un considerevole processo di trasformazione urbanistica del fronte a mare e oggetto di un’esposizione dal titolo “Napoli, la città e il mare”, aperta fino al 20 settembre presso il Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
Cristina Bassi della Soprintendenza per i Beni Librari ed Archeologici Provincia Autonoma di Trento parlerà dei risultati delle attività del suo ufficio in una città culturalmente e geograficamente vicina a Verona: dal progetto “Tridentum. La città sotterranea”, alle più recenti scoperte dentro e fuori le mura della città, alle molteplici attività (mostre, attività didattica, incontri, conferenze, concerti e spettacoli teatrali) presso il S.A.S.S. (Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas).
Il prof. Renato Covino, presidente dell’ Associazione Italiana per il Patrimonio Archeologico Industriale, rivolgerà invece lo sguardo alle potenzialità del patrimonio industriale, spesso presente nelle città moderne, affrontando la tematica della loro conservazione e valorizzazione.
Il pomeriggio sarà invece dedicato alla città di Verona con una relazione sui 30 anni di attività delladott.ssa Giuliana Cavalieri Manasse, della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto nella nostra città, dove le prime sperimentazioni di archeologia preventiva si sono realizzate con l’occasione della costruzione del tribunale e dove tuttora la tematica del rapporto archeologia/urbanizzazione è assai sentito.
Seguirà una seconda relazione di concerto con la prof.ssa Patrizia Basso (docente associato di Antichità romane e Archeologia del territorio dell’Università di Verona) sull’importanza della carta archeologica informatizzata della città scaligera finalizzata a delinearne l’assetto urbanistico evidenziando i rapporti esistenti fra i vari contesti archeologici.
La relazione del prof. Gian Maria Varanini (ordinario di Storia Medievale) e del dott. Fabio Saggioro(Archeologo medievista) dell’Università di Verona riguarderà invece l’importanza della lettura storica dei ritrovamenti archeologici della città medievale fornendo quindi una chiave di lettura della città in quell’epoca.
Le attività didattiche di impronta archeologica verranno invece presentate dai professori Attilio Mastrocinque (Preside del Corso di Beni Culturali) e Giuliana M. Facchini (docente di Archeologia classica) dell’Università di Verona: da Grumento Nova (Potenza) a Villadose (Rovigo), da Montegrotto (Padova) a Yassihuyuk (Turchia centrale), da Illasi a Nogara (Verona).
Seguirà una tavola rotonda aperta dal titolo “Archeologia e Città: questioni di convivenza”, a cui parteciperanno funzionari, amministratori di diversi enti e docenti.
11/06/2010
Sala Convegni Ance
Via Teatro Filarmonico, 5
da carnetverona.it