Domenica 30 gennaio unica possibilità per vedere gli scavi, con visite guidate gratuite condotte dagli archeologi Donato Labate e Francesco Benassi
Sorprese e conferme dagli scavi nella Chiesa della Natività di Maria Santissima a Magreta di Formigine.
Le indagini archeologiche danno corpo a ciò che i documenti dicono da sempre: l’attuale edificio ottocentesco è stato in parte costruito su una precedente chiesa che ha avuto almeno due fasi costruttive, la prima tra il X e l’XI secolo e la seconda nel Settecento.
Meno scontato il ritrovamento di due serie di tombe, alcune più antiche, ascrivibili alla fine dell’alto Medioevo, altre più recenti, pertinenti a personaggi e famiglie eminenti di Magreta, tra cui quella di Ludovico Antonio Bartolamasi, Rettore della chiesa, morto nel 1721.
Per illustrare gli scavi prima che chiuda il cantiere, la Parrocchia di Magreta e la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna, in collaborazione con il Comune di Formigine, organizzano per domenica 30 gennaio un evento unico: una serie di visite guidate alla chiesa e all’oratorio con due archeologi che spiegheranno al pubblico i resti delle antiche strutture e quelli del vicino Castello medievale di Magreta, venuti in luce negli scavi del 2001.
Le visite sono curate da Donato Labate (Soprintendenza Archeologica) e da Francesco Benassi, archeologo della ditta “ArcheoModena” che ha condotto le indagini sul campo. L’appuntamento è dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 17 presso la Parrocchia della Natività di Maria SS. di Magreta, in Via Don Franchini 26 (visite ogni 30 minuti per un massimo di 30 persone, prenotazioni e info 059.554112)
“Due chiese erano già in Magreda … Quella di S. Maria è la sola che ora sussiste nella Pieve e nella Congregazione di Formigine”. Così, nel XVIII secolo, Girolamo Tiraboschi riassume i documenti che indicano alla fine del Duecento la presenza di una chiesa nei pressi del castello di Magreta, proprio dove è oggi la Parrocchia della Natività di Maria Santissima (“Dizionario topografico-storico degli Stati Estensi”).
Scontato dunque che la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna disponesse il controllo archeologico in corso d’opera in occasione dei lavori di restauro e consolidamento strutturale dell’edificio, interessato da problemi statici delle strutture di fondazione.
Dopo il rinvenimento nel 2001 dei resti del castello medievale di Magreta, sono così riemersi anche quelli della più antica chiesa, con alcune sepolture medievali.
L’attuale chiesa, in stile neoclassico con impianto a croce latina a navata unica, fu realizzata tra 1821 e 1823. L’edificio occupa parte dell’area su cui sorgeva la precedente chiesa, di cui conserva ancora l’antica facciata. È soprattutto il transetto della chiesa ottocentesca a poggiare su strutture di fondazione relative a diverse fasi costruttive della chiesa antica, riferibili ad un periodo compreso tra il X-XI ed il XVII secolo.
L’indagine archeologica, iniziata nel Novembre 2010 e ancora in corso, è condotta sul campo da Francesco Benassi della ditta ArcheoModena, sotto la direzione scientifica di Luca Mercuri e Donato Labate della Soprintendenza per i Beni Archeologici.
Gli scavi hanno messo in luce una parte dell’impianto della più antica chiesa di Magreta, con strutture di fondazione realizzate in ciottoli fluviali legati con malta tenace. A questa fase appartengono anche alcune tombe, due a inumazione, una a cassa ed una a cappuccina, che reimpiegano mattoni manubriati di età romana. Il ritrovamento di due fibbie in ferro ascrivibili al periodo compreso tra la fine dell’alto e l’inizio del basso medioevo, ha consentito di fissare all’XI-XII secolo la datazione della chiesa primigenia.
È riconducibile a una seconda fase della chiesa, databile tra il XII e l’inizio del XIII secolo, l’ampliamento dell’abside verso est: appartengono a questo periodo un lacerto pavimentale realizzato con il reimpiego di mattoni romani e la base dell’antico altare rinvenuta al centro dell’abside.
Le indagini archeologiche dietro l’altare maggiore dell’attuale chiesa hanno intercettato le tracce di una cappella laterale aperta nel corso del XVI secolo sul muro perimetrale sud dell’edificio, già indicata in una planimetria settecentesca come “Cappella del Rosario”. Sotto l’attuale pavimento sono venute in luce anche alcune strutture sepolcrali a camera laterizia con volta a botte, databili tra il XVI e il XVII secolo, pertinenti a personaggi e famiglie eminenti di Magreta. Tra queste è stato identificato il sepolcro del Ludovico Antonio Bartolamasi, Rettore della chiesa di Magreta, morto nel 1721; proviene dalla sua tomba una scarpa in cuoio, con zoccolo in legno, perfettamente conservata.
I recenti ritrovamenti archeologici si sommano ai resti del primigenio castello di Magreta messi in luce negli scavi del 2001. Del castello medievale, collocato di fronte all’antico accesso della chiesa, sono visibili le fondazioni in ciottoli e alcune strutture murarie di età bassomedievale.
Gli interventi di consolidamento e restauro della Parrocchiale sono finanziati dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena. I lavori, seguiti dall’architetto Stefano Benedetti, sono realizzati sotto il controllo della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia Romagna, della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio di Bologna, Modena e Reggio Emilia e della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna
Formigine, frazione Magreta (MO)
via Don Franchini n. 26
visite guidate dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 17 (ogni 30 min. per max 30 persone)
info e prenotazioni 059.554112