Lo studio del relitto è affidato all’Ateneo di Udine ed è coordinato dall’archeologo navale Capulli, docente presso l’Università di Udine e coordinatore del Progetto Anaxum in cui questa eccezionale scoperta viene ora ad inserirsi lungo l’affascinante corso del fiume Stella, l’antico Anaxum di Plinio, oasi naturalistica di pregio, nel mese di settembre 2012, nell’ambito dei sondaggi di archeologia preventiva effettuati dalla ditta Archeolab, per conto del Consorzio di Bonifica Bassa Friulana, in occasione di lavori di sistemazione delle sponde del fiume, presso l’abitato di Precenicco, è stato individuato lo scafo di un’imbarcazione in legno.
La prima operazione della Soprintendenza per i Beni Archeologici del FVG, che ha diretto scientificamente i sondaggi nella persona del funzionario archeologo Marta Novello, è stata quella di definire l’epoca a cui risaliva il relitto.
Alcuni campioni lignei sottoposti ad analisi con il carbonio 14 hanno consentito di stabilire che lo scafo appartiene ad un’imbarcazione dell’XI secolo: una scoperta di grande interesse per il mondo dell’archeologia navale. Non esistono, infatti, in Italia, ma in generale nel panorama internazionale, rinvenimenti di altri manufatti di questa tipologia, relativa all’ambito fluviale, risalenti alla piena età medievale: un unicum, dunque.
Lo studio del relitto è affidato all’Ateneo di Udine ed è coordinato dall’archeologo navale Massimo Capulli, docente presso l’Università di Udine e coordinatore del Progetto Anaxum in cui questa eccezionale scoperta viene ora ad inserirsi.
Le analisi geomorfologiche e sedimentologiche del sito sono state invece effettuate da Alessandro Fontana, geologo del Dipartimento di Geoscienze dell’Università di Padova, ed hanno permesso di stabilire che, all’epoca cui risale il relitto, la sponda del fiume Stella aveva una configurazione abbastanza simile all’attuale, ma con un’area golenale più ampia di quasi 10 metri. Successivamente questa zona è stata rimodellata dall’evoluzione fluviale e soprattutto dall’azione antropica che ne hanno causato il progressivo interramento.
Le successive operazioni di perimetrazione del relitto hanno consentito la definizione delle dimensioni complessive pari a due metri di larghezza per circa dieci di lunghezza, ed il suo posizionamento rispetto alla riva antica. In base a questi dati è stato possibile ipotizzare che l’imbarcazione è stata abbandonata lungo la riva del fiume.
Il rinvenimento apre la strada a sviluppi storicamente interessanti: lo Stella fu vitale non solo in epoca romana, ricca di traffici e di commerci, ma anche in un’epoca “buia”, quale quella Medievale. Lo testimonia anche la “nave di Chiarmacis”, una sinopia, ovvero un semplice disegno preparatorio ad un affresco forse andato distrutto, venuto alla luce durante i lavori di risanamento della chiesetta di S. Andrea di Chiarmacis, situata sempre in prossimità del fiume Stella e per il quale sono ancora in corso studi interpretativi.
In questo caso si tratta di una imbarcazione con propulsione sia a vela, con due alberi, sia a remi: sicuramente una nave da guerra, quindi, caratterizzata dalla presenza a poppa ancora dei due governali laterali in luogo del timone unico. Una nave che potrebbe rimandare a quei Cavalieri Teutonici, che proprio a Precenicco avevano una delle loro più importanti comunità, ed ai loro traffici navali verso la Terrasanta.
Dunque una via d’acqua importante quella dello Stella, sempre attiva nei secoli, fin dal neolitico, ricca di storia e di avvenimenti, un luogo magico e silenzioso in cui parla la natura, da difendere e valorizzare quale importante patrimonio di tutti gli abitanti della Regione Friuli Venezia Giulia.
Il progetto Anaxum nato dalla collaborazione tra il Dipartimento di Storia e Tutela dei Beni Culturali dell’Università degli Studi di Udine e la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Friuli Venezia Giulia, il progetto Anaxum, oltre l’aspetto didattico di formazione di archeologi subacquei, ha l’obbiettivo scientifico di una ricostruzione del paesaggio archeologico fluviale e di una sua valorizzazione, anche dal punto di vista naturalistico e turistico, attraverso la realizzazione, in stretta collaborazione con i diversi Comuni della zona, di un parco lungo l’intero Stella, dalla fascia delle risorgive fino alla laguna di Marano.
R. Lirussi – oubliettemagazine.com