Nell’ambito della ricerca archeologica postclassica nel territorio di Populonia (Baratti e Populonia Alta) riveste particolare interesse l’individuazione dell’antica sede vescovile e del sacello nel quale furono collocate le spoglie del Santo Vescovo Cerbone. Di tutto si è persa da secoli ogni cognizione. Da alcuni anni la ricerca archeologica ha portato alla luce due chiese di XV-XVI secolo, edifici di civile abitazione riferibili all’insediamento etrusco entro l’esteso recinto murario dell’acropoli e almeno due abitazioni di XII sec. con muri di terra, appartenenti alla fase di incastellamento medievale. La concentrazione di edifici religiosi nello spazio ristretto, già denominato dagli anziani del borgo agli inizi del Novecento con l’appellativo “S. Cerbone Vecchio”, insieme con il rinvenimento di una cappella con numerose sepolture familiari, testimoniano la cacralità del sito e fanno convergere in quest’area le ipotesi sulla ubicazione della cattedrale altomedievale e della probabile sepoltura del santo patrono nel 575 d.C. Le chiese medievali nel Golfo di Baratti Per completezza della ricerca, le indagini archeologiche dal 2006 sono state trasferite dal promontorio alla fascia costiera del Golfo di Baratti. Gli scavi riguardano l’area della piccola cappella di S. Cerbone che incombe sulla spiaggia, non distante dal porticciolo turistico e dal Parco Archeologico etrusco. Le sette campagne archeologiche condotte, hanno fornito interessanti risultati sulle dinamiche insediative del Golfo di Baratti dal X al XVIII secolo. Sono state individuate almeno tre edifici differenti, il più antico dei quali risulta distrutto e obliterato già nel corso dell’XI secolo, mentre l’edificio religioso più grande potrebbe essere interpretato come la pieve censita dai documenti a partire solo dal 1298. Il progetto di ricerca prevede nello specifico la ripresa delle indagini nell’area antistante la facciata del grande edificio religioso, dove sono già state indagate più di 450 sepolture ascrivibili a un arco cronologico compreso tra XII e XVI secolo e le strutture murarie appartenenti a un edificio precedente l’XI secolo. Durante la presente campagna archeologica sarà data la possibilità ai partecipanti di apprendere le varie fasi di indagine di una sepoltura, che prevedono lo scavo, l’analisi tafonomica e le prime fasi di studio antropologico sui resti ossei umani.
Rimangono 6 posti liberi per il periodo 15-30 settembre, mentre solo 2 posti per il periodo 1-31 ottobre.
Ricordiamo a tutti che le attività di scavo sono creditizzabili (1 CFU per ogni 25 ore lavorative)
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