VII Congresso Nazionale di Archeologia Medievale
Lecce 9 – 12 settembre 2015
Si è celebrato a Lecce dal 9 al 12 settembre il VII Congresso Nazionale di Archeologia Medievale indetto dalla Società degli Archeologi Medievisti Italiani (SAMI) e organizzato sul posto dal Socio prof. Paul Arthur e della équipe dei suoi collaboratori dell’Università del Salento.
Il Congresso cade subito dopo il ventennale della fondazione della SAMI e testimonia, già nell’incremento delle relazioni accluse agli atti rispetto alle assise precedenti, la vitalità e la crescente diffusione di una disciplina che, nata più recentemente rispetto ad altre branche degli studi archeologici, ne costituisce tuttavia ormai una realtà fra le più rilevanti.
Le cinque sezioni in cui è stato suddiviso l’incontro hanno spaziato fra la teoria e i metodi dell’indagine archeologica, gli insediamenti urbani e l’architettura, il territorio e l’ambiente, gli edifici di culto e le pratiche funerarie, l’economia e la società. A queste tematiche, più usuali nell’ambito dei congressi della SAMI (anche se declinate di volta in volta in modi diversi) si è aggiunta nella circostanza una sezione dedicata all’archeologia bizantina, approfondimento doveroso in ragione del retaggio storico del territorio salentino. In tutto, 187 interventi, per un numero complessivo di autori circa doppio, considerando che molti contributi sono a firma di più studiosi. Una messe di contributi in cui confluiscono esperienze nate sia all’interno delle attività di ricerca universitaria, sia per iniziative promosse da enti locali, sia frutto di progetti condotti da liberi professionisti e ricercatori.
In molti casi, le diverse componenti agiscono insieme all’interno dello stesso contesto, in sforzi comuni per il recupero, lo studio e la valorizzazione del patrimonio archeologico post-classico, entro esperienze fortemente radicate sul territorio e tenacemente sostenute dalle comunità che lo abitano. Anche in questo senso, l’archeologia medievale procede lungo un solco tracciato sin dalle sue origini, legando fortemente l’attività di ricerca alle ricadute che essa può produrre a beneficio dei territori. Un tema questo, insieme a quello della necessità di una sempre maggiore capacità di innovare le strategie di comunicazione e condivisione della conoscenza, fortemente evidenziato nella relazione di apertura al convegno tenuta dal Presidente della SAMI, prof. Giuliano Volpe.
Non sono mancati, nel corso della presentazione dei contributi inseriti nelle diverse sezioni (affidate a Marco Valenti, Girolamo Fiorentino, Andrea Augenti, Federico Marazzi, Marco Milanese e Enrico Zanini), spunti di riflessione su tempi più spiccatamente metodologici, sui rapporti fra ricerca e nuove tecnologie e su pratiche e prospettive dell’interazione fra diverse discipline scientifiche nell’ambito della conduzione dell’indagine archeologica.
La celebrazione del convegno ha costituito anche l’occasione per la riunione periodica dell’Assemblea dei Soci, nel corso della quale è stato fra l’altro deliberato di scegliere Matera come sede dell’VIII Congresso, previsto per il 2018, su proposta di Francesca Sogliani. Sono stati nella circostanza anche conferiti i premi D’Assia-Francovich, per la migliore opera prima in archeologia medievale (XII Edizione), e Riccardo Francovich, per il miglior museo o parco archeologico a tema medievale (III Edizione). Il primo è stato consegnato quest’anno a Paola Greppi, per uno studio sul riuso degli spolia nell’architettura milanese del Medioevo, mentre il secondo ha visto prevalere l’Archeodromo e il Parco Archeologico della Fortezza Medicea di Poggibonsi (SI), all’interno di una votazione che, aperta per la prima volta anche ai non Soci, ha visto la partecipazione di oltre 1.500 votanti. Il riconoscimento in onore del miglior divulgatore sul Medioevo è stato invece assegnato al grande regista Pupi Avati che, impedito ad essere personalmente presente da un leggero infortunio, ha però partecipato alla cerimonia in collegamento telefonico, raccontando al Presidente Volpe la storia del suo incontro con l’Età di Mezzo e le vicende legate ai suoi due film (“Magnificat” e “I cavalieri che fecero l’impresa”) dedicati all’argomento.
Quest’anno la giuria del Premio Francovich ha anche ritenuto opportuno conferire un premio straordinario ai due ex-Presidenti della SAMI, Gian Pietro Brogiolo e Sauro Gelichi, invitati nell’occasione a tenere ciascuno una lectio magistralis, che hanno costituito indubbiamente uno dei momenti più emozionanti e sentiti di tutto il convegno.
L’organizzazione coordinata da Paul Arthur e Marco Leo Imperiale ha infine organizzato una giornata di escursione presso alcuni dei siti medievali più rilevanti del territorio, quali Muro Leccese, Otranto e il castello detto di Carlo V a Lecce, presso i quali ha operato e opera con successo l’Ateneo Salentino.
Il Convegno ha confermato non solo la crescente vitalità della ricerca archeologica postclassica nel nostro Paese, nonostante le persistenti difficoltà a causa della scarsità di risorse disponibili, ma anche la volontà degli archeologi medievisti di essere protagonisti dell’innovazione metodologica e culturale nel campo dell’archeologia e, in generale, della tutela e valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico, al servizio in particolare dei cittadini e delle comunità locali.