Bizantini e Longobardi, culture e territori in una secolare tradizione è il titolo della seconda edizione del ciclo culturale triennale “Il confine che non c’è. Bolognesi e modenesi uniti nella terra di mezzo” promosso dall’Archivio di Stato di Modena, dal Comune di Persiceto e dal Consorzio dei Partecipanti del Comune di Persiceto. Dopo la prima edizione dello scorso anno, dedicata all’Inquisizione, si passa ora ad analizzare il rapporto tra Bizantini e Longobardi, le due etnie culturali che si sono fronteggiate per circa un secolo lungo la fascia territoriale percorsa dall’antico corso del Panaro (Scoltenna), prossimo all’odierno confine di pianura tra Modena e Bologna segnato dal corso Muzza. Il radicamento longobardo fino allo Scoltenna ebbe un effetto di cesura sull’assetto territoriale, influendo sulla fissazione dell’attuale asse confinario, e favorendo lo sviluppo di tradizioni culturali diverse sui due versanti, a est i Bolognesi in aree di tradizioni bizantine, a ovest i Modenesi in aree di tradizioni longobarde.
Come per lo scorso anno, anche questa edizione, promossa da Archivio di stato di Modena, Comune e Consorzio dei Partecipanti di Persiceto, su progetto e coordinamento di Patrizia Cremonini, e realizzata in collaborazione con i comuni di Nonantola, Spilamberto, Sant’Agata Bolognese e con le Partecipanze agrarie di Nonantola e Sant’Agata, si articolerà attraverso mostre e conferenze di approfondimento.
Quest’anno l’Associazione di Italia Nostra ha previsto di collegare l’iniziativa ad un suo progetto nazionale cui ha aderito il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo. Si tratta de Le pietre e i cittadini che coniuga tre fondamentali aspetti: storia del territorio, valorizzazione del patrimonio archivistico e promozione di una diffusa cultura per la tutela e la conservazione dei beni culturali e ambientali. Italia Nostra ha scelto quattro conferenze da proporre come aggiornamento agli insegnati ed inoltre organizzerà escursioni nei “territori longobardi” e nei “territori bizantini”.
Il ricco calendario delle iniziative di questa seconda edizione prevede una serie di conferenze che si svolgeranno a San Giovanni in Persiceto, Modena, Sant’Agata Bolognese, Nonantola e Spilamberto, volte a conoscere i Bizantini e i Longobardi, analizzare i tesori documentari in mostra, svelare le longeve tradizioni germaniche e la percezione del confine, cogliere le identità e le differenze tra l’Esarcato e le aree di dominio longobardo, scoprire il confine tra Modena e Bologna dai Franchi all’Unità d’Italia. Ampio spazio sarà dato anche all’illustrazione dei progetti archeo-antropologici sul territorio.
Alle conferenze si accompagneranno anche tre mostre documentarie.
La prima Segni sulle terre. Confini di pianura tra Modena e Bologna, si svolge dal 21 febbraio al 18 aprile 2015 presso l’ex chiesa di Sant’Apollinare a San Giovanni in Persiceto; poi si sposterà a Modena, dal 30 aprile al 18 dicembre presso l’Archivio di Stato di Modena.
Questa interessantissima esposizione è tesa ad illustrare i confini dei nostri territori di pianura, fra Bolognese e Modenese, attraverso pannelli storici esplicativi, importanti materiali cartografici relativi ai secoli XV-XIX, selezionati dal Mappario Estense dell’Archivio di Stato di Modena, ed anche documenti rari e preziosi come il “Liber Pontificalis Ecclesiae Ravennatis” (830 o 846) di Andrea Agnello, sacerdote di Ravenna della metà del secolo IX. Tale codice, che costituisce l’attestazione più antica dei confini dell’Esarcato bizantino (in esso si apprende che il confine occidentale era Persiceti) ci è pervenuto in sole due copie: una integra del XV secolo, appartenente alla Biblioteca Estense Universitaria di Modena, è esposta in mostra; un’altra copia, mutila e risalente al secolo XVI, è custodita nella Biblioteca Vaticana. Collegata a questa mostra, con particolare attenzione al patrimonio cartografico conservato all’Archivio di Stato di Modena, sono le prime quattro conferenze in programma a Modena.
La seconda Dal Baltico all’Emilia. Il DNA dei Parteicpanti di San Giovanni in Persiceto rivela tracce di antiche migrazioni germaniche sarà aperta dal 21 febbraio al 18 aprile, da lunedì a venerdì dalle 8.30 alle 19 e sabato dalle 8.30 alle 13, presso l’androne della Sala del Consiglio Comunale di San Giovanni in Persiceto. Realizzata con testi di Davide Pettener e Alessio Boattini dell’Università di Bologna. In questa sede sono esposti pannelli che illustrano le ricerche condotte negli ultimi quattro anni dall’Università di Bologna sul DNA dei partecipanti di Persiceto unitamente alle indagini genealogiche curate dal Consorzio dei Partecipanti in collaborazione con l’Università. Da studi ed analisi sono emerse tracce di DNA di probabile origine scandinava, giunto nei nostri territori con le migrazioni germaniche. I dettagli di questa interessante scoperta saranno svelati dal professor Alessio Boattini durante l’incontro in programma sabato mattina, prima dell’inaugurazione della mostra.
Infine, presso la Partecipanza agraria di Nonantola, dal 7 novembre al 18 dicembre, sarà possibile visitare la mostra su Il ponte del Losco: frammenti di storia sul confine
Nell’ambito di Bizantini e longobardi, culture e territori in una secolare tradizione si susseguiranno poi tante altre conferenze che si terranno, a Persiceto anche a Modena, Nonantola, Sant’Agata Bolognese e Spilamberto.
Programma conferenze a Modena, il mercoledì dalle 16 alle 17
Istituto Superiore di Scienze Religiose B. C. Ferrini, Aula Magna (scarica la mappa)
25 febbraio – Milena Bertacchini (UNIMORE), Leggere la cartografia per ricostruire il territorio attraverso il tempo.
4 marzo – Mauro Calzolari (UNIFE), Il Panaro nelle fonti documentarie: la costruzione di un confine.
11 marzo – Paola Foschi, Le vie medievali sul confine: mappe, strade, devozioni nell’alta pianura fra Spilamberto e Piumazzo.
25 marzo – Franco Cazzola, Pellegrino Prisciani. Un umanista storico
dei territori estensi.
Palazzo dell’Arcivescovado, Salone d’Onore
29 aprile – Claudio Azzara (UNISA), L’onore dei Longobardi. Ingiurie infamanti e pene d’infamia nell’etica di una società militare.
Istituto Superiore di Scienze Religiose B. C. Ferrini, Aula Magna (scarica la mappa)
6 maggio – Giorgio Gruppioni e Elisabetta Cilli (UNIBO), Il DNA antico e le indagini biologiche a supporto della ricerca storico-archeologica.
Palazzo dell’Arcivescovado, Salone d’Onore
11 novembre – Massimo Montanari (UNIBO), Tra pecora e maiale.
Differenze gastronomiche tra aree di tradizione longobarda e aree di tradizione bizantina.
Istituto Superiore di Scienze Religiose B. C. Ferrini, Aula Magna (scarica la mappa)
18 novembre – Giovanna Caselgrandi (IFST), Motivi iconografici e variazioni stilistiche nell’arte bizantina e longobarda. Analogie e differenze
25 novembre – Bruno Andreolli (UNIBO), Morfologie contrattuali e rapporti di produzione tra Langobardia e Romania.
Istituto Superiore di Scienze Religiose B. C. Ferrini, Aula Magna (scarica la mappa)
2 dicembre – Tiziana Lazzari (UNIBO), La vasta giudicaria Motinense dilagante nel Bolognese, secoli IX-X.
9 dicembre – Enrico Angiolini, L’origine dell’odierno confine, la Muzza Abbandonata. Dal falso placito di re Rachis del 746 fino alla fissazione di confine politico dello Stato della Chiesa, 1278.
Per le conferenze a Nonantola, San Giovanni in Persiceto, Sant’Agata Bolognese, Spilamberto scarica il depliant dell’iniziativa
vai al sito