Sarà interamente dedicato alla figura di re Liutprando il Terzo Convegno internazionale del Centro studi longobardi che si terrà in due sedi, Pavia e Gazzada Schianno, dal 3 all’8 maggio prossimi. Organizzato dallo stesso Centro Studi in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore, il Convegno – intitolato “Liutprando, re dei Longobardi” – fornirà l’occasione per approfondire non solo la vita e la figura del sovrano, ma anche la storia del regno longobardo al suo apogeo, l’VIII secolo: un periodo che vede da un lato la ripresa dell’espansionismo del regno ai danni dei possedimenti bizantini in Italia, dall’altro un abboccamento con i Franchi e un atteggiamento distensivo nei confronti del Papato, reso possibile proprio grazie all’accorta politica di Liutprando, “christianus ac catholicus princeps” come egli stesso si autodefinì nel prologo alle leggi emanate nel primo anno del suo regno.
Durante i 32 anni (712-744) in cui fu sul trono, inoltre, il regno longobardo conobbe un momento di “rinascenza” che vide la creazione di alcuni dei più suoi più alti capolavori artistici, primi fra tutti il Tempietto dell’Oratorio di Santa Maria in Valle e l’altare di Ratchis a Cividale del Friuli (UD), patrimonio UNESCO. Muovendo dai resti monumentali della capitale pavese che testimoniano l’attività edilizia del sovrano (a lui si devono la fondazione di vari monasteri e la costruzione della basilica di San Pietro in Ciel d’Oro, edificata secondo la tradizione per ospitare le reliquie di sant’Agostino sottratte ai saraceni), il Convegno indaga inoltre l’eredità liutprandea e la memoria che nel corso dei secoli la sua immagine e la cultura longobarda hanno ispirato a uomini di governo, letterati e artisti fino al Novecento.
L’ACME DEL REGNO – Re cattolico, costruttore e restauratore di chiese, Liutprando incarna il momento di massima potenza politica del regno longobardo che, sfruttando i gravi contrasti che indebolivano l’Italia bizantina, lacerata dalla controversia iconoclasta, riuscì a estendere i possessi longobardi in Emilia, a prendere per breve tempo Ravenna e spingersi fino alle porte di Roma, ripristinando il controllo sui ducati ribelli di Spoleto e Benevento. Nel 742, a Terni, si riappacificò con il papato restituendo alcuni territori posti ai confini del ducato romano; essendo però riprese le ostilità contro i bizantini dell’esarcato, ricevette papa Zaccaria a Pavia per le trattative di pace, e morì poco dopo la partenza del pontefice. Amico dei Franchi, che soccorse in Provenza nella guerra contro le milizie islamiche, introdusse una legislazione ispirata ai princìpi cristiani sancendo la definitiva conversione del suo popolo.
Elena Percivaldi su percevalasnotizie.wordpress.com