Nell’ambito della XII Settimana dei Beni Culturali, presso lo spazio archeologico del Sass (p.za Battisti-Trento) il professor Enrico Cavada tratterà il tema: “Ci sono anche dei castelli contro i barbari…”. (in)Certe realtà archeologiche nelle Alpi e sulle Alpi trentine.
A dieci anni di distanza dal suo inizio, è questa l’occasione per informare di un’attività di ricerca, ampia e di largo coinvolgimento internazionale. Riferimento è l’area del monte di san Martino nel Lomaso, un laboratorio archeologico avente come obbiettivo il recupero e l’interpretazione di un luogo fortificato al tramonto del mondo romano ed ereditati da Ostrogoti e Longobardi. Un castello del quale si sta rivelando la complessità, circondato come risulta di mura ben fatte con bastioni e torri, servito vie di accesso controllate, dotato di fabbricati e spazi di attività interni, arroccati su una montagna protetta da strapiombi di roccia. Le ragioni di questo luogo sono state militari, per fermare i barbari (ma quali barbari?), ma anche altre: di natura logistica e strategica ad esempio. Nell’incontro si presenteranno i reperti e si discuteranno delle prime ipotesi interpretative all’interno di un quadro storico e sociale più ampio, nel quale la catena alpina è stata frontiera, come mai in precedenza. Poi, mentre attorno il bosco riconquistava inesorabile l’intera fortezza, un solo segno di essa é sopravvissuto: una chiesa intitolata a San Martino, eretta nel punto più alto ma modesta nelle dimensioni quale fedele riproduzione di un mausoleo funerario. Perso questo originale significato, essa ha assunto quello di chiesa di strada servita a pellegrini, viandanti, migranti, ma ancor più ai popolani delle terre più in basso: contadini/pastori che dal bosco per generazioni hanno tratto sostentamento. Poi, tutto è terminato.
venerdì 25 aprile 2010 alle ore 17,30
S.A.S.S. Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas – Trento