Dal 28 ottobre 2010 prosegue al Museo Nazionale Etrusco di Chiusi l’esposizione dei materiali goti e longobardi conservati nelle collezioni del Museo, già preliminarmente presentati il 12 giugno in occasione della consegna del volume “Goti e Longobardi a Chiusi”. Ora, la mostra si allarga ad altri oggetti provenienti dalla città e dal territorio di Chiusi.
Il 28 ottobre non è una data casuale, bensì la celebrazione dell’inaugurazione del primo Museo Civico, aperto a Chiusi nel 1871, avvenuta “senza però alcuna festa popolare, ma colla riunione di personaggi distinti nelle scienze archeologiche […]” e ricordata per lungo tempo dalla Commissione Archeologica Comunale di Chiusi con adunate annuali che trattavano di argomenti di archeologia locale o della scoperta di monumenti ed oggetti. Dal 2010 è intenzione riprendere tale consuetudine, iniziando con l’affrontare un’epoca meno nota rispetto a quella etrusca, per la quale è celebrata Chiusi,, ma non per questo meno importante nel panorama storico ed archeologico italiano.
La mostra presenta al vasto pubblico reperti goti e longobardi mai visti prima, in quanto conservati nei Magazzini del Museo. L’ultima loro parziale esposizione risale all’unica mostra, tenutasi nel 1971, realizzata in Toscana per delineare un quadro d’insieme ed esaustivo dei materiali presenti nella Tuscia longobarda.
Molti degli oggetti presentatati nella mostra attuale provengono dalle raccolte sul terreno ottocentesche, volte principalmente a trovare i “tesori” di ogni epoca che venivano in luce con grande facilità dalla terra di Chiusi e dal suo territori,; nel tentativo di presentare un volto diverso della Chiusi altomedievale e per fornire un quadro esaustivo di quanto ad oggi noto della vita della città e del suo territorio (da Cetona, a Chianciano, a Sovicille, a Sarteano) in età altomedievale, si presentano nella mostra contesti da scavi recenti, tra i quali una sepoltura femminile con corredo di particolare interesse. Il suo valore, oltre all’eccezionalità delle monete romane bizantine forate e legate con una cordicella per farne un bracciale, consiste nel fatto che esso è stato recuperato contestualmente alla deposizione, differentemente ai numerosi e bellissimi oggetti longobardi chiusini dispersi nei Musei nazionali ed esteri avulsi dal contesto funerario. Oltre ad oggetti di corredo, è esposta una piccola collezione di crani umani.
La mostra resterà aperta fino al 31 marzo 2011