L’incontro che si terrà il 3 febbraio presso il Collegio Santa Chiara a Siena si baserà su uno scambio di opinioni e di esperienze riguardanti la gestione e la pubblicazione degli scavi archeologici sul web. La scuola di dottorato “Riccardo Francovich” rappresentata dal Prof. Marco Valenti e la scuola di dottorato di Preistoria e Protostoria, storia e archeologia del mondo antico con il Prof. Enrico Zanini, si confronteranno – Indipendentemente dalle soluzioni tecniche utilizzate (WebGIS, piattaforme wiki, piattaforme di social network ecc.), sull’elemento comune introdotto dalla rete che è rappresentato dalla interazione “nativa” tra il momento di registrazione del dato e quello della sua diffusione (potenziale o reale) all’interno del gruppo di ricerca e in circuiti via via più allargati.
Questo elemento apre evidenti questioni di tipo etico: in senso generale – proprietà dell’informazione archeologica, democratizzazione del sapere, trasparenza totale di operazioni conoscitive condotte su un patrimonio pubblico e con fondi per lo più pubblici – e in senso specifico – possibilità concreta di superare il malcostume della non pubblicazione o della pubblicazione solo parziale o a circolazione limitata delle ricerche condotte.
Ma apre anche altrettanto evidenti questioni di tipo epistemologico: la prospettiva concretamente attuabile di un “live-excavation” – con ciò intendendo la messa a disposizione in tempo virtualmente reale della sostanziale totalità del prodotto di una ricerca – impone di sviluppare una riflessione sui meccanismi della comunicazione nella nostra epoca e sui caratteri correlati (overflow informativo; necessità di creare strumenti di orientamento nel sistema del sapere, sia in senso generale che anche all’interno degli stessi prodotti della singola ricerca).
Si tratta di temi nuovi in cui, come accade in molti altri settori della nostra vita quotidiana, sono le nuove tecnologie a condizionare in buona sostanza le forme della produzione e della circolazione del sapere, imponendo quindi di fatto una riflessione approfondita che superi la fase della sperimentalità progressiva, ma si concentri sulla ricaduta che l’uso di NT sta avendo e potrà avere nel prossimo futuro.
Non si tratta solo di registrazione del dato; questo costituisce la base essenziale sulla quale vengono poi articolate e mostrate al pubblico le fasi dell’elaborazione e della costruzione dell’informazione, andando a rappresentare vere pubblicazioni in progress, ed a costo zero, peraltro trasparenti, in continuo divenire. Tali esperienze, iniziate in sedi separate e indipendenti tra loro, stanno rappresentando un’innovazione non tanto nel “sistema” o nel “supporto” agli interventi di scavo, piuttosto nella metodologia.
“L’informazione archeologica, come qualsiasi forma culturale, é un bene comune e come tale dovrebbe essere trattata, sia nella tutela che nella divulgazione”, sposando il concetto di democratizzazione dell’informazione archeologica; rendiamoci conto che siamo in una situazione dove il 80% degli scavi archeologici effettuati nel territorio italiano sono di stretta competenza e conoscenza solo della ditta che effettua lo scavo e del funzionario di Soprintendenza che ne autorizza la concessione. Quindi il concetto di “Live-excavation” che si sta lentamente affermando potrà dare i suoi frutti che, nel corso di questo seminario, si tenterà di riconoscere e confrontare.
Lo scavo e il web 2.0 – percorsi, pratiche e riflessioni
a cura di Marco Valenti e Enrico Zanini
3 Febbraio 2011
h 10-13: 14,30-17
Aula Meeting – Collegio Santa Chiara, Siena