Alcune note di presentazione del blog ArcheologiaMedievale.it

E’ difficile far capire l’archeologia. E’ un concetto talmente onnicomprensivo e variegato che difficilmente può essere incanalato in un’unica direzione di conversazione. A mio avviso, in questo risiede proprio la bellezza, il fascino di una disciplina che per forza di cose ha bisogno di molteplici competenze e di confronto.
A questo scopo il web 2.0 è riuscito a dare un supporto oramai indispensabile nello scambio e distribuzione aperta dei dati in una variegata tipologia di piattaforme, blog e portali provenienti dalle più disparate fonti come quelle universitarie, professionali o associative.
Noi abbiamo però riscontrato una forte dispersione di risorse nel seguire informazioni e spot che parlano di presunta archeologia ma che archeologia non è. Mi spiego meglio: quando la richiesta di informazioni si allarga ad un pubblico sempre maggiore (questo è senza dubbio lo scopo) bisogna fare i conti con altre molteplicità di conoscenze ed inclinazioni cognitive (spesso fuorvianti) del concetto di archeologia. Nel nostro caso parlando di archeologia medievale ci dobbiamo quotidianamente scontrare con l’immaginario collettivo oramai attribuito a questo periodo: cavalieri templari, spade nelle rocce, draghi e principesse prigioniere in torri di un qualche castello. Il problema sta proprio in questo travisamento di quello che può essere inteso come dato archeologico derivante da contesti medievali. Io credo che la spettacolarizzazione o la notizia sensazionale, ad esempio, del ritrovamento di sepolture con rituali alquanto macabri che vengono immediatamente riferiti a famelici vampiri o ad atti punitivi per sconfiggere chissà quale stregoneria, fanno male a chi, come nella stragrande maggioranza dei casi, porta alla luce livelli di vita quotidiani che non hanno nulla a che fare con tutto ciò e che cercano di evidenziare la quotidianità di un passato che ha la prerogativa di restituire semplicemente dinamiche insediative e nel migliore dei casi contribuire all’interpretazione e alla scrittura di pagine di storia.
Cosa ce ne facciamo di una ennesima leggenda ipotizzata quando non abbiamo ancora notizie certe, ad esempio, su cosa sia successo tra la caduta dell’impero romano e l’arrivo dei carolingi in Italia? Proprio in un lasso di tempo dove le fonti storiche risultano scarse e spesso inaffidabili (cosa che succede anche in momenti storici dove la produzione di scritti e cospicua).
Ecco, è a questo punto che il lavoro degli archeologi risulta fondamentale per la comprensione degli accadimenti e delle dinamiche insediative in modo tale da confrontare il dato materiale con le parole scritte che spesso sono frutto di interpretazioni soggettive dei singoli autori, nella stragrande maggioranza dei casi facenti parte di fazioni politicamente schierate.
Con questo spirito e con queste inamovibili convinzioni il blog di archeologiamedievale.it porta e porterà avanti la divulgazione di notizie derivanti dal quotidiano e faticoso lavoro di operatori sul campo, ricercatori e studiosi che della scientificità del dato e della onestà intellettuale cercano di onorare la loro qualifica di professionisti.

Luciano Pugliese

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