Progetto Anaxum – Dallo Stella oltre 700 reperti e una nave medioevale

Oltre 700 reperti di epoca romana, tra cui una bilancia per beni preziosi, ma anche tegole, anfore, oggetti in ceramica e in vetro: è il risultato degli scavi 2014 del Progetto Anaxum dell’Università di Udine, coordinati da Massimo Capulli, archeologo e docente di Metodologia della ricerca archeologica all’ateneo friulano, unico esempio in Italia di laboratorio “didattico” in un fiume. Alle operazioni sullo Stella, in territorio di Palazzolo (dove è stata trovata un’imbarcazione di epoca romana) partecipano infatti anche gli studenti dell’ateneo friulano, futuri “professionisti” del settore.

La quarta campagna di scavi dell’Università di Udine e della Soprintendenza per i beni archeologici del Friuli Venezia Giulia ha portato anche al recupero del relitto medioevale scoperto a Precenicco, risalente all’Undicesimo secolo e considerato un unicum mondiale.

I risultati delle ricerche 2014 sono stati presentati a Palazzo Antonini. A illustrarli il rettore dell’Ateneo, Alberto Felice De Toni, il Soprintendente vicario per i beni archeologici del Friuli Venezia Giulia, Domenico Marino, e il coordinatore del progetto Anaxum, Massimo Capulli. Sono inoltre intervenuti il presidente della Provincia di Udine, Pietro Fontanini, e il presidente della Fondazione Crup, Lionello D’Agostini.

All’incontro erano presenti anche i sindaci e loro rappresentanti dei comuni del bacino dello Stella, che prima della presentazione hanno partecipato a un vertice con la Regione per avviare un protocollo d’intesa che punta alla creazione di un Parco dello Stella: una sorta di museo archeologico all’aria aperta, che potrebbe essere dotato anche di strutture espositive (si pensa anche al recupero degli ex Magazzini del sale) che potrebbe costituire un motivo di attrazione turistica, così come avviene in altri Paesi europei (la Danimarca, per esempio).

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«Grazie al Progetto Anaxum l’Università di Udine – ha sottolineato il rettore De Toni – si è posta in questi anni al vertice della formazione archeologica subacquea in Italia e con capacità di attrarre studenti anche dall’estero, ciò grazie alla assoluta unicità di una attività condotta in un contesto fluviale».

«Il Progetto Anaxum – ha dichiarato il Soprintendente per i beni archeologici del Friuli Venezia Giulia, Luigi Fozzati – costituisce l’unico esempio in Italia di cantiere-scuola di archeologia subacquea in un fiume. Estremamente importanti appaiono, dunque, i risultati, non solo a fini scientifici, ma anche didattici, della quarta campagna di scavo e rafforzano l’impegno della Soprintendenza per il prosieguo del progetto».

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Il relitto romano a Palazzolo

Le ricerche subacquee nello Stella sono durate sette settimane (fine giugno-prima metà di agosto 2014) le indagini si sono concentrate nell’area del sito “Stella 1” (a nord del ponte pedonale tra Piancada e Precenicco). In questo tratto di fiume si trovano la struttura lignea lunga circa 6 metri i resti del relitto “Stella 1” e una vasta zona di dispersione di reperti archeologici, solo in parte appartenenti al relitto (non è escluso che in zona possano essere trovati dunque i relitti di altre imbarcazioni).

Nel 2014, ha raccontato Massimo Capulli, la campagna di recupero (164 immersioni per 175 ore di lavoro sott’acqua) ha portato al rinvenimento di oltre 3,2 tonnellate di materiale archeologico, compresi i laterizi. I lavori hanno visti impegnati 13 studenti delle università di Udine, Padova, Pisa, Sassari, Trieste e dell’americana Texas A&M, consorziata al progetto.

Tanti i reperti recuperati e catalogati: tra questi, il giogo di bilancia a bracci uguali in bronzo dorato con le tacche da semioncia per beni preziosi, e la ceramica d’importazione, che conferma l’appartenenza dello Stella alle vie d’acqua del Mediterraneo romano.

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Il relitto dell’XI secolo di Precenicco

La barca abbandonata scoperta a Precenicco, è stato sottolineato, è un unicum mondiale per la storia della costruzione navale perché rappresenta una forma di transizione tra il modo di costruire del mondo antico e quello medievale-moderno. Forma e sistema costruttivo utilizzati trovano parziali confronti solo con uno dei relitti bizantini di Yenikapi, l’antico porto di Istanbul, e con quello di Serçe Limani, sempre in Turchia.

Lo scafo è stato individuato nel 2012 durante i lavori di sistemazione delle sponde dello Stella da parte del Consorzio di bonifica Bassa friulana.

Il 25 agosto 2014 sono iniziati i lavori di scavo archeologico condotti da ArcheoLab per riportare alla luce il relitto, situato due metri sotto terra, in una zona un tempo golena del fiume. Ai primi di ottobre il relitto è stato inserito in una struttura metallicae trasportato ai magazzini del sale di Villa Ottelio, ad Ariis di Rivignano Teor. Qui è stata realizzata tutt’attorno una vasca di contenimento per tenere il legno costantemente immerso in acqua in attesa del restauro.

Lo studio del relitto è stato affidato all’equipe del Progetto Anaxum.

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Una mostra fotografica a palazzo Antonini

La mostra fotografica allestita nell’atrio di palazzo Antonini racconta, con una decina di gigantografie, le fasi di scavo e recupero dell’imbarcazione sotto la direzione scientifica della Soprintendenza e la direzione operativa dell’ateneo friulano. La mostra è visitabile fino al 14 marzo, da lunedì a venerdì, dalle 8 alle 18.30, e sabato dalle 8 alle 13.

da messaggeroveneto.gelocal.it a questo indirizzo potrete trovare altre foto e diversi video riguardanti i ritrovamenti.

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