Il gruppo per la ricerca e la conservazione del tesoro dello Staffordshire ha scoperto due importanti oggetti che rimandano ad un’età di splendore e portano nuove conoscenze sull’Inghilterra Anglosassone del VII secolo d.C.. I ricercatori hanno ricostruito i frammenti dell’incredibile tesoro, in particolare sono stati ricostruiti due oggetti che sono attualmente in mostra presso il Birmingham Museum and Art Gallery.
Il tesoro dello Straffordshire comprende oltre 70 pomoli, elementi decorativi di spade, nei quali si inserisce la lama. Quelli ricostruiti, però, rappresentano un’eccezione, si tratta di una tipologia unica. Sebbene lo stile dei pomoli decorativi è tipicamente anglosassone, gli oggetti presentano influenze tipiche dell’arte britannica e irlandense. Uno dei pomoli mostra un granato centrale e un disco vitreo che formano una primitiva croce cristiana, mentre sull’altro lato vi è un motivo formato da tre serpenti in una sorta di sincretismo artistico tra paganesimo e cristianesimo. Il pomolo decorativo fu inoltre decorato con filigrana d’oro ed intarsiato con niello (un intarsio scuro formato da solfuri di piombo, argento e rame). Più insolita è la gobba arrotondata sulla spalla del pomolo, detta “anello di spada”. Molte spade di questo periodo, in Inghilterra e in Europa possiedono tali anelli, ma il pomolo del tesoro di Staffordshire ne possedeva due. Questo particolare, unitamente ai sontuosi ornamenti del pomolo, parlano di un possessore il cui status sociale era sicuramente elevato.
Gli archeologi ed un conservatore del Museo di Birmingham hanno lavorato per diverso tempo per mettere insieme i 1.500 sottili, fragili, fogli d’argento che, secondo quanto hanno appurato, provenivano da un elmo smantellato. Gli elmi anglosassoni sono estremamente rari e l’esempio pervenuto da questo tesoro è il quinto in assoluto. Il certosino lavoro di riassemblamento di questi frammenti – molti di meno di 10 millimetri di spessore – ha rivelato intricati disegni raffiguranti guerrieri e facce barbute, animali e bestie mitiche. Alcune immagini di guerrieri indossano elmi. Probabilmente si tratta di ancestrali guerrieri idealizzati, destinati a fornire un supporto spirituale a chi avrebbe indossato l’elmo.
I ricercatori sono riusciti anche a mettere insieme i frammenti di una fascia che correva intorno alla circonferenza di un elmo. Molte delle fasce erano dorate con oro. Si tratta, anche in questo caso, di una rarità che denota lo stato principesco se non, addirittura, regale del suo proprietario.
Il tesoro di Staffordshire ha un valore inestimabile. Si tratta di 1.500 artefatti militari, 5 chilogrammi d’oro e 2,5 chilogrammi d’argento. Armi, pietre preziose, monili trovati da un uomo che gironzolava per le campagne inglesi “armato” di un metal detector. Nel tesoro non è stato rinvenuto alcun oggetto di uso domestico o di gioielleria femminili. Molti degli elementi decorativi in oro mostrano di essere stati tolti da altre armi, tra cui 66 “colletti” di impugnature di spada e alcuni “piatti” di impugnatura in oro, alcuni con intarsi di granato in cloisonné con motivi zoomorfi.
Tra gli oggetti ritrovati, tutti estremamente preziosi, vi è anche una piccola custodia in orocon l’iscrizione latina “Exsùrgat Deus, et dissipéntur inimici eius, et fùgiant qui odérunt eum, a fàcie eius” (Sorga Dio, i suoi nemici si disperdano e fuggano davanti a lui quelli che lo odiano). Si tratta di un versetto biblico, l’inizio del Salmo 67 attribuito a Davide, un grido di guerra che Mosé e il suo popolo ripetevano ogni volta che l’Arca veniva issata per guidare il cammino nel deserto. Il Salmo 67 era anche un esorcismo, l’ultimo ad usarlo fu Leone XIII contro “Satana e gli angeli ribelli”.
Michelle Brown, Professoressa di Paleografia Medioevale a Londra, in base all’uso delle lettere, alla loro forma e allo stile dell’iscrizione, ritiene che quest’oggetto possa datarsi alVII o all’VIII secolo d.C.. Nicholas Brooks, Professore Emerito di Storia Medioevale all’Università di Birmingham ha, invece, interpretato il nastro come il braccio di una croce. In questo caso una delle terminazioni potrebbe coincidere con il centro della croce mentre l’altra estremità poteva recare un elemento decorativo come un gioiello rotondo, forse presente nel tesoro.
Ma perché venne occultato il tesoro dello Staffordshire? Alcuni pensano che si tratti di un deposito votivo pagano, un’offerta agli dei oppure un occultamento avvenuto in una situazione di pericolo. Kevin Leahy, National Finds Adviser del Portable Antiquities Cheme pensa che l’intenzione che sottende alla rimozione delle decorazioni in oro e argento possa essere stata quella di spersonalizzare il più possibile gli oggetti, cancellando l’identità dei proprietari precedenti. Le lame potrebbero essere state, in seguito, riutilizzate.
E’ stato anche suggerito che il tesoro potrebbe essere appartenuto all’armiere di corte del regno di Mercia, poiché, grazie al cosiddetto “Sistema di Heriot” (un’imposta di successione dell’Inghilterra tardo anglosassione, per cui alla sua morte un nobiluomo doveva fornire al re una serie di dotazioni militari compresi cavalli, spade, protezioni, giavellotti ed elmi) il re di Mercia potrebbe aver ricevuto armi e oro in verghe dai nobili alla loro morte. Il tribunale di Mercia potrebbe, in seguito, aver distribuito queste armi agli uomini che si arruolavano nell’esercito. Quest’ipotesi si basa sull’assenza di parti decorative relative a cinghie e fibbie, il che ha portato a pensare che le armi siano state divise nelle loro parti costituenti e che le diverse parti siano poi state poste sotto la responsabilità di diversi uffici.
da oltre-la-notte.blogspot.it