Il progetto, finanziato dalla Direzione generale per gli archivi e realizzato dalla Soprintendenza archivistica per la Puglia, d’intesa con i soggetti proprietari degli archivi, nasce dall’esigenza di rendere fruibili agli utenti i fondi pergamenacei, non sempre facilmente accessibili, conservati in archivi di enti ecclesiastici, archivi di privati e archivi di enti pubblici pugliesi.
Con riferimento all’archivio di conservazione, nella descrizione archivistica sono riferiti i dati informativi sui fondi pergamenacei immessi nella banca dati: consistenza, estremi cronologici, storia archivistica con notazioni su soggetto conservatore, soggetto produttore, contenuto del fondo e criteri di ordinamento. Vi si trovano anche informazioni sulle condizioni di accesso e di utilizzazione e sulla documentazione collegata e complementare.
I documenti su pergamena sono sia pubblici, provenienti da autorità pubbliche laiche ed ecclesiastiche, sia privati, di privati cittadini che si sono affidati all’intermediazione professionale del notaio.
Riprodotti con tecnologia digitale, sono corredati da una scheda archivistica che ne indica: data, luogo, oggetto, scrittore o rogatario, dimensioni in cm, segnatura archivistica, precedenti segnature, codice identificativo. Se esistenti sono riprodotti il riassunto (regesto) e la trascrizione dei documenti, anche editi, menzionando il titolo dell’opera,il nome dell’autore e dell’editore nel rispetto dell’art. 70 commi 1 e 3 del Decreto Legislativo 9 aprile 2003 n. 68.